Co-housing, il nuovo modo di vivere e invecchiare con famiglia e amici

Co-housing una parola forse complessa per spiegare invece un concetto semplice e davvero bello. Arriva dalla Danimarca, infatti, un nuovo e interessante sistema residenziale, che mette al centro l’attenzione per l’essere umano. La popolazione mondiale sta invecchiando, e nel 2050 il numero degli ultrasessantenni triplicherà. Vista anche la tendenza a nuclei familiari sempre più piccoli, è inevitabile che il problema della solitudine sia qui alle porte.

Invecchiare vuol dire essere spesso anche soli o non del tutto autosufficienti, per cui serve costantemente assistenza e ci si rivolge alle case di riposo o ci si affida a qualche familiare di buon cuore. Nel futuro però questa tendenza potrebbe essere modificata da un innovativo sistema residenziale: vivere con i propri amici.

La Storia

Questo sistema residenziale è nato negli anni ’70 proprio nel nord Europa. L’esigenza per le famiglie giovani con bambini piccoli era di vivere insieme per potersi supportare in alcune incombenze, come appunto la gestione dei bambini. Una scelta che ben si è adattata anche in altri paesi vicini alla Danimarca, come Svezia e Germania. Con il passare degli anni quelle famiglie sono invecchiate, e sono nate quindi delle nuove esigenze per i “senior”. Ed ecco quindi l’idea di un quartiere per invecchiare abitando vicino ai propri amici, o comunque a persone con esigenze simili.

La vecchiaia in amicizia

Ognuno può decidere di vivere la vecchiaia a modo suo, l’importante è essere consapevoli e avere una buona qualità di vita. Questo progetto danese spalanca, però, le porte a una soluzione innovativa, una sorta di vita in una comunità dove però ognuno ha la propria casa, i propri spazi, mentre altri li condivide con gli altri abitanti del comprensorio. Ne viene fuori un villaggio privato con delle regole da rispettare ma che pari funzioni a meraviglia, tanto da essere adottato anche in altre nazioni europee e americane.

Spazi comuni come lavanderia, palestra, cucine, sale letture o svago e parco. In pratica si tendono a recuperare valori del passato come solidarietà e collaborazione, un po’ come avveniva con le grandi famiglie di una volta. Ma il concetto si può estendere anche oltre una questione di età, riattivando una comunità basata sul buon vicinato, più facile nei piccoli centri che nelle grandi città.

La tendenza italiana

Anche in Italia stanno nascendo nuclei abitativi di questo genere. Ne sono un esempio a Bolzano un co-housing per giovani tra i 18 e i 35 anni per avviare un’attività o prendere una casa lasciando il nido dei genitori. Qualcosa di simile è nata a Milano per favorire la socialità, mentre progetti di condivisione di villette sono nate anche a Torino, Bologna, Forlì, Lucca e Ferrara. L’obiettivo è sempre lo stesso sostenere giovani, anziani o donne, in modo da garantire da una parte indipendenza e dall’altra compagnia.

Oltre al villaggio con abitazioni private, si sta facendo largo una forma di co-housing differente: ovvero vivere sotto lo stesso tetto. Sono sempre di più gli anziani o i disoccupati che decidono di dividere parte della propria in casa con studenti o lavoratori in cambio di qualche piccolo servizio, di compagnia o per dividere le spese.

Le soluzioni living d/more

In quest’ottica anche alcune soluzioni di appartamenti o ville di Living d/More si sposano con questa formula abitativa che permette di condividere spazi e servizi, socializzare, ridurre costi e migliorare la qualità della vita. Ne è un esempio il progetto di Residenze Pineta Sacchetti, che vedrà un parco attrezzato per bambini e per attività sportiva all’aria aperta e una piscina condominiale al centro del comprensorio composto da appartamenti di vari tagli.

Gettonata anche la richiesta delle tipologie disponibili in un comprensorio come Giardini di Ottavia, immerso in un parco urbano, attrezzato con piste ciclabili, percorsi running, aree giochi per bambini. Si tratta di un comprensorio riservato, con accesso da un unico viale. Tutte le unità abitative sono dotate di videocitofono. Nei lotti di nuova edificazione è prevista l’istallazione di un sistema di videosorveglianza degli spazi comuni.

Sono molte le persone che chiedono di acquistare tagli piccoli e grandi piuttosto vicini, in cui sistemarsi: da una parte i nonni e nell’altra figli e nipoti. Così da garantire assistenza e sostegno per la crescita dei bambini, ma allo stesso tempo avere accanto un parente stretto per non invecchiare in totale solitudine.

Numerose anche le coppie di amici che invece hanno scelto le Residenze di Città Verde per vivere vicini. Hanno comprato casa nello stesso condominio in un quartiere giovane e moderno, a due passi dall’Eur e con appartamenti che garantiscono un notevole risparmio energetico. Le case di Città Verde dispongono di un innovativo impianto ad energie rinnovabili che contribuisce all’abbattimento dei costi, rendendo questi appartamenti un esempio di eco sostenibilità, che riduce i costi di riscaldamento e di acqua calda fino al 90%.