Crescita dei mutui per l’acquisto della casa e prospettive future del mercato immobiliare

Il 2021 ha visto gli italiani investire nell’immobiliare, facendo risalire il settore che nel 2020 aveva subito un notevole calo. E proprio questa ascesa di richieste fa presupporre un 2022 ancora più luminoso per il comparto residenziale. Il clima di fiducia per imprese e famiglie, infatti, potrebbe spingere ulteriormente a investire nel mattone, approfittando anche di una maggiore liquidità e di una costante ripresa economica. Nei prossimi due anni (biennio 2022-2023) si prevede un consolidamento e una crescita di tutto il comparto anche rispetto ai livelli pre-Covid.

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Cresce la richiesta di mutui

A incedere sulla ripresa del settore immobiliare c’è il vantaggio che in questo frangente offrono le banche per la richiesta di mutui, con tassi di interesse bassi e l’occasione di investire in un patrimonio concreto da ritrovarsi in futuro. In generale i mutui immobiliari nei primi nove mesi del 2021 hanno fatto registrare un +21,3% e mentre un +16,1% è stato raggiunto nel numero dei contratti.

Sono in crescita soprattutto le richieste di mutui per la prima casa (dal 48% del 2020 siamo passati al 72% del 2021), grazie soprattutto alle agevolazioni concesse agli under 36 (qui il dato segna un +28% nell’ultimo trimestre), ma anche alle esigenze portate dalla pandemia di avere una casa più grande (per una migliore distribuzioni degli ambienti tra tutti i conviventi) e con spazi all’aperto (terrazzi e giardini). I mutui con finalità di acquisto, quindi, hanno toccato un +39,8%, un altro dato che fa ben sperare.

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Le regioni trainanti

Le grandi città d’arte come Roma e Torino offrono importanti opportunità di investimento immobiliari, forse più di quanto si possa pensare. Il rapporto qualità/prezzo/messa a reddito è fruttuoso. Il Lazio ma anche la Lombardia sono, infatti, due regioni trainanti il settore negli ultimi mesi. Richiesti soprattutto i trilocali (il 41% dei clienti sceglie questo taglio) che hanno tenuto nel corso dell’anno una certa stabilità di prezzo. Sempre il Lazio (unito ad Abruzzo, Toscana, Puglia e Marche) è in testa alla classica delle richieste per il settore turistico residenziale.

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